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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

DEMOCRITO

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Democrito nasce ad Abdera attorno al 460-459 a.C. Contemporaneo di Socrate e dei suoi primi discepoli, quali Platone , muore piuttosto anziano, probabilmente centenario. Della sua vita si sa poco, eccetto aneddoti e leggende. Democrito cresce tra agi e ricchezze, prima di rinunciare a parte dei suoi beni per dedicarsi agli studi e ai viaggi. Sembra sia giunto in Egitto, in Etiopia e in India. E ovviamente ad Atene . Democrito, sebbene riprendi la tesi d i Parmenide della superiorità della conoscenza razionale su quella sensibile , definendo la prima genuina , la seconda oscura , ne difende la reciproca continuità e implicanza . Allievo di Leucippo di Mileto, Democrito fu cofondatore dell’ atomismo . Secondo l’atomismo di Democrito, il compito dell’intelletto consiste nel dar ragione di ciò che i sensi si limitano ad attestare. L’atomismo identifica l’ essere con il pieno e in ultimo con la materia e il non essere con il vuoto e, quin

ANASSAGORA

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Anassagora di Clazomene nasce tra il 500 e il 496 a.C  e muore nel 428 a.C circa. Ad Anassagora va il merito di aver introdotto la filosofia ad Atene , allora sotto il governo di Pericle. Anassagora scrive Sulla natura , opera di cui rimangono pochi frammenti. Anassagora condivide la teoria di Parmenide secondo cui nulla nasce dal nulla e nulla perisce nel nulla, interpretando, però, il verbo nascere come riunirsi e il verbo perire come separarsi . Ad unirsi e a separarsi sono i semi , particelle piccolissime e invisibili di materia di qualità differenti (semi di oro, di pietra, di carne, ecc).   Aristotele definì questi semi omeomerie , cioè parti simili, in quanto hanno i caratteri della sostanza che costituiscono. L’oro, ad esempio, è costituito da semi d’oro per la maggior parte oltre che da semi di tutte le altre sostanze in minor quantità. I semi sono infinitamente indivisibili: ogni quantità, per quanto piccola, sarà ulteriormente divisibi

EMPEDOCLE

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Empedocle di Agrigento nasce tra il 484 e il 481 a.C e muore all’età di sessant’anni all’incirca. Svolge un ruolo di rilievo nel governo democratico della città ed è allo stesso tempo medico, taumaturgo e scienziato. Empedocle afferma che i poteri conoscitivi dell’uomo sono limitati, perché l’uomo vede solo una piccola parte di una vita che non è vita – perché subito sfugge – e conosce solo ciò in cui si imbatte per caso. Motivo per cui deve servirsi tanto dei sensi quanto dell’intelletto per vedere ogni cosa nella sua chiarezza. Empedocle pone il principio fondamentale della conoscenza nella formula “il simile si conosce con il simile”: Noi conosciamo la terra con la terra, l’acqua con l’acqua, l’etere divino con l’etere, il fuoco distruttore con il fuoco, l’amore con l’amore e l’odio funesto con l’odio . La conoscenza, quindi, avviene mediante l’incontro tra l’elemento che è nell’uomo e lo stesso elemento che si trova al di fuori dell’uomo: quando gli e

ZENONE

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Zenone di Elea è uno scolaro, oltre che amico, di Parmenide . Nasce attorno al 489 a.C. e muore coraggiosamente nel 431 sotto tortura, inflittagli a causa di una cospirazione, a cui aveva partecipato, contro un tiranno. Zenone intende difendere la teoria di Parmenide, motivo per cui la sua filosofia è definita da Pla tone una specie di rinforzo della filosofia del suo maestro. Zenone riduce all’assurdo le dottrine che ammettono la molteplicità e il mutamento, per confermare le tesi di Parmenide. Nella difesa della filosofia di Parmenide, Zenone utilizza un metodo dialettico , che consiste nell’accettare in via ipotetica le affermazioni degli avversari, per poi trarne conseguenze in grado di confutarle. Contro la pluralità Zenone afferma che se le cose fossero molte, il loro numero sarebbe finito e infinito al tempo stesso : finito, perché non possono essere né più né meno di quanto sono; infinito, perché tra due cose ce ne sarà sempre una terza

PARMENIDE

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Parmenide di Elea è il fondatore della scuola eleatica. Nasce ad Elea e vive tra il 550 e il 450  a.C. Parmenide sostiene che l’uomo possa scegliere tra due vie: quella della verità , basata sulla ragione , che porterà alla conoscenza dell’ essere vero ; quella dell’ opinione , basata sui sensi, che porta alla conoscenza dell’ essere apparente . Il filosofo è indotto a percorrere la via della ragione, che gli rivela che l’essere è e non può non essere , mentre il non essere non è e non può non essere .  La tesi di Parmenide, secondo cui esiste solo l’essere , mentre per definizione il non essere non può esistere né venir pensato , si fonda su due principi logici che verranno codificati solo successivamente: il principio di identità , per il quale ogni cosa è se stessa, e il principio di non-contraddizione , per il quale è impossibile che una stessa cosa sia e nello stesso tempo non sia ciò che è. Con Parmenide inizia lo studio dell’ ontol

ERACLITO

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La riflessione di Eraclito può essere ricondotta alla tradizione cosmologica della scuola di Mileto. Affermava con orgoglio di aver conquistato da se la propria sapienza. La tradizione lo presenta come discendente da stirpe reale, aristocratico e altezzoso, forte oppositore degli orientamenti politici dei suoi concittadini. La sua riflessione si può sintetizzare nei seguenti nuclei tematici: -il flusso universale; -il lógos e la legge dei contrari. IL FLUSSO UNIVERSALE Il punto di partenza dell'indagine di Eraclito è la constatazione che nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete: tutto è costantemente in movimento. C'è conflitto nella città, dove le classi emergenti degli artigiani e dei commercianti contrastavano il potere dell'aristocrazia. C'è conflitto nella natura, dove si assiste al continuo alternarsi di elementi contrari: l'acqua, il fuoco, l'aria e la terra sono in opposizione tra loro e l'uno, trasformandosi, genera l&